Il Meraviglioso Cadore

Arianna Maria
Arianna Maria
Il Meraviglioso Cadore

Luoghi da non perdere!

Il monte Tudaio, con i resti del suo forte costruito nella prima guerra mondiale per prevenire gli attacchi nemici, è un posto incantato dal quale si può ammirare un paesaggio mozzafiato che domina le intere valli. Escursione di elevata difficoltà per via del suo dislivello in presenza di 35 tornanti. Tempi di percorrenza da 2 a 4/5 ore per 8,2 km Il monte Tudaio è un cima alta 2.140 m s.l.m. che si trova nel territorio comunale di Vigo di Cadore, in provincia di Belluno. Poco sotto la sua sommità si trovano i resti del forte Tudaio, un forte italiano costruito ai tempi della prima guerra mondiale per prevenire attacchi da parte delle truppe austro-ungariche lungo la val d'Anisei o dal Centro Cadore. Esso rappresenta uno dei primi contrafforti delle Dolomiti e grazie alla sua posizione gode di un buon panorama dall'alta val Piave alla val d'Ansiei. Sulla cima del monte si trovano i resti del forte Tudaio dove in mezzo alle macerie, svettano molteplici antenne. Per raggiungere la cima di questo monte esistono due vie che partono entrambe dal parcheggio presso il locale Pino Solitario a circa 878 m, in località Piniè di Vigo di Cadore. La prima strada è quella classica che segue l'antica strada militare dove venivano portati su i cannoni. Dopo 35 tornanti lungo il versante orientale porta alla cima; non presenta particolari difficoltà di percorrenza ma il dislivello risulta piuttosto elevato. In totale per raggiungere la cima sono necessarie dalle 2 alle 4 ore per una lunghezza di 8,2 chilometri (con discesa), superando un dislivello pari a 1260 metri.[1] Alternativamente esiste un sentiero di durata di circa 3 ore e 40 minuti che parte sul lato sud del monte, perpendicolare al parcheggio. Questo si presenta fin dal suo inizio ben irto e poco segnalato. In breve si attraversa il torrente e poi ci si dirige su per la parete meridionale del monte. Nonostante venga considerato come un sentiero attrezzato, esistono 3 punti dove risulta necessario un kit da ferrata
Monte Tudaio
Il monte Tudaio, con i resti del suo forte costruito nella prima guerra mondiale per prevenire gli attacchi nemici, è un posto incantato dal quale si può ammirare un paesaggio mozzafiato che domina le intere valli. Escursione di elevata difficoltà per via del suo dislivello in presenza di 35 tornanti. Tempi di percorrenza da 2 a 4/5 ore per 8,2 km Il monte Tudaio è un cima alta 2.140 m s.l.m. che si trova nel territorio comunale di Vigo di Cadore, in provincia di Belluno. Poco sotto la sua sommità si trovano i resti del forte Tudaio, un forte italiano costruito ai tempi della prima guerra mondiale per prevenire attacchi da parte delle truppe austro-ungariche lungo la val d'Anisei o dal Centro Cadore. Esso rappresenta uno dei primi contrafforti delle Dolomiti e grazie alla sua posizione gode di un buon panorama dall'alta val Piave alla val d'Ansiei. Sulla cima del monte si trovano i resti del forte Tudaio dove in mezzo alle macerie, svettano molteplici antenne. Per raggiungere la cima di questo monte esistono due vie che partono entrambe dal parcheggio presso il locale Pino Solitario a circa 878 m, in località Piniè di Vigo di Cadore. La prima strada è quella classica che segue l'antica strada militare dove venivano portati su i cannoni. Dopo 35 tornanti lungo il versante orientale porta alla cima; non presenta particolari difficoltà di percorrenza ma il dislivello risulta piuttosto elevato. In totale per raggiungere la cima sono necessarie dalle 2 alle 4 ore per una lunghezza di 8,2 chilometri (con discesa), superando un dislivello pari a 1260 metri.[1] Alternativamente esiste un sentiero di durata di circa 3 ore e 40 minuti che parte sul lato sud del monte, perpendicolare al parcheggio. Questo si presenta fin dal suo inizio ben irto e poco segnalato. In breve si attraversa il torrente e poi ci si dirige su per la parete meridionale del monte. Nonostante venga considerato come un sentiero attrezzato, esistono 3 punti dove risulta necessario un kit da ferrata
Considerate tra le meraviglie naturali più note nel mondo non solo offrono dei panorami mozzafiato ma le Tre Cime di Lavaredo sono cariche di storia in quanto costituirono fronte di guerra durante la prima guerra mondiale
67 當地人推薦
Tre Cime di Lavaredo
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Considerate tra le meraviglie naturali più note nel mondo non solo offrono dei panorami mozzafiato ma le Tre Cime di Lavaredo sono cariche di storia in quanto costituirono fronte di guerra durante la prima guerra mondiale
Paesaggio incantato dove il lago i boschi e le montagne si fondono in un unico bellissimo luogo di relax e svago grazie alla possibilità di praticare pesca, giro in canoa o pedalò.
11 當地人推薦
Lagole
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Paesaggio incantato dove il lago i boschi e le montagne si fondono in un unico bellissimo luogo di relax e svago grazie alla possibilità di praticare pesca, giro in canoa o pedalò.
Impossibile visitare il Cadore senza passare per Pieve di Cadore, dove è presente la casa di Tiziano Vecellio e il museo dell’occhiale.
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Pieve di Cadore
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Impossibile visitare il Cadore senza passare per Pieve di Cadore, dove è presente la casa di Tiziano Vecellio e il museo dell’occhiale.
Tra i posti più conosciuti del Cadore, Auronzo con il suo lago, i suoi negozi, le sue piste da sci, le sue attrazioni e i suoi locali sono assolutamente da non perdere!!!
10 當地人推薦
Auronzo
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Tra i posti più conosciuti del Cadore, Auronzo con il suo lago, i suoi negozi, le sue piste da sci, le sue attrazioni e i suoi locali sono assolutamente da non perdere!!!
Bellissime piste da sci e lago magnifico fanno da sfondo alle imponenti Tre Cime di Lavaredo! Consigliato sia in estate (per escursioni a piedi o in bici, uscite in pedalò e pic-nic) che in inverno con le sue piste da sci e i suoi rifugi
38 當地人推薦
Lake Misurina
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Bellissime piste da sci e lago magnifico fanno da sfondo alle imponenti Tre Cime di Lavaredo! Consigliato sia in estate (per escursioni a piedi o in bici, uscite in pedalò e pic-nic) che in inverno con le sue piste da sci e i suoi rifugi
La via principale di Cortina è una tra le più conosciute grazie al gran numero di film girati, ai negozi di alta moda e alla sua famosissima cooperativa.
133 當地人推薦
Cortina d'Ampezzo
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La via principale di Cortina è una tra le più conosciute grazie al gran numero di film girati, ai negozi di alta moda e alla sua famosissima cooperativa.
Per ammirare a 360 gradi le cime e passare una notte immergendosi nella natura senza nessun genere di comodità (senza elettricità, bagno e acqua calda) solo con la luce del sole di giorno e della luna di notte è un esperienza che consiglio a tutti!!
Bivacco Spagnolli
Ciadin Alto
Per ammirare a 360 gradi le cime e passare una notte immergendosi nella natura senza nessun genere di comodità (senza elettricità, bagno e acqua calda) solo con la luce del sole di giorno e della luna di notte è un esperienza che consiglio a tutti!!
Ideale per escursioni a piedi o in bici, per andare alla ricerca di funghi o per organizzare un pic nic.
Mauria Pass
Ideale per escursioni a piedi o in bici, per andare alla ricerca di funghi o per organizzare un pic nic.
Misurina è una delle mete più visitate negli anni da turisti di tutto il mondo. Sulla sponda meridionale del lago, sorge l'Istituto Pio XII, uno dei pochi centri nel mondo (gli altri sono quelli di Briançon in Francia, Davos in Svizzera e di Denver nel Colorado) specializzati nella cura dell'asma dei bambini, attraverso il contatto diretto con la natura circostante, senza assunzione di farmaci. L'aria di Misurina è infatti estremamente pura grazie alle straordinarie condizioni climatiche ed atmosferiche del luogo. Attorno a questo lago gira una leggenda che ne aumenta ancor più l’interesse. La leggenda narra la storia di Misurina, figlia unica del re Sorapiss, governatore delle terre comprese tra le Tofane, l’Antelao, le Marmarole e le Tre Cime di Lavaredo. Misurina era una bambina viziata, molto capricciosa e dispettosa, ma era anche una bambina molto graziosa. Per il re Sorapiss, rimasto vedovo, era l’unica ragione di vita. Il re giustificava quindi il comportamento della bambina dando la colpa di tutto alla sofferenza che la piccola provava per la mancanza della figura materna. Al compimento dell’ottavo anno di età, Misurina venne a conoscenza dell’esistenza di una fata che viveva sul Monte Cristallo e che possedeva uno specchio magico, il quale dava il potere di leggere i pensieri di chiunque vi si specchiasse. Misurina supplicò lungamente il padre affinché le procurasse lo specchio, che desiderava a ogni costo, finché Sorapiss cedette e l’accompagnò. La fata resistette a lungo, perché non voleva accontentare quella bimba capricciosa ma, di fronte alle lacrime di Sorapiss, finì per acconsentire, ponendo però una condizione, nella speranza che il re e sua figlia rinunciassero. La fata possedeva un bellissimo giardino ricco di fiori stupendi sul Monte Cristallo, ma l’eccesso di sole li appassiva prematuramente. Sicché chiese, in cambio dello specchio, che Sorapiss accettasse di essere trasformato in una montagna, che proteggesse con la propria ombra il giardino della fata. Il re acconsentì. Quando Misurina ricevette lo specchio e venne informata del patto, non si scompose, anzi, si mostrò entusiasta all’idea che suo padre, per renderla felice, diventasse una montagna, sulla quale lei avrebbe potuto correre e giocare. Ma in quello stesso istante, mentre Misurina contemplava lo specchio, Sorapiss cominciò a trasformarsi, gonfiandosi e cambiando colore: i capelli divennero alberi e le rughe crepacci. Misurina si accorse improvvisamente di trovarsi in alto, sulla montagna che era stata suo padre e, rivolgendo lo sguardo in basso, fu colta da un capogiro e precipitò nel vuoto. Il re Sorapiss, nei suoi ultimi istanti di vita, dovette così assistere impotente alla tragica morte di sua figlia, sicché dai suoi occhi ancora aperti sgorgarono così tante lacrime da formare due ruscelli, i quali si raccolsero a valle formando un immenso lago, che prese il nome di Misurina. Lo specchio, cadendo, si infranse tra le rocce e i frammenti furono trascinati a valle dai ruscelli di lacrime del re, dove ancora oggi danno riflessi multicolori e che rendono ancora oggi il Lago di Misurina un luogo unico al mondo.
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Misurina
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Misurina è una delle mete più visitate negli anni da turisti di tutto il mondo. Sulla sponda meridionale del lago, sorge l'Istituto Pio XII, uno dei pochi centri nel mondo (gli altri sono quelli di Briançon in Francia, Davos in Svizzera e di Denver nel Colorado) specializzati nella cura dell'asma dei bambini, attraverso il contatto diretto con la natura circostante, senza assunzione di farmaci. L'aria di Misurina è infatti estremamente pura grazie alle straordinarie condizioni climatiche ed atmosferiche del luogo. Attorno a questo lago gira una leggenda che ne aumenta ancor più l’interesse. La leggenda narra la storia di Misurina, figlia unica del re Sorapiss, governatore delle terre comprese tra le Tofane, l’Antelao, le Marmarole e le Tre Cime di Lavaredo. Misurina era una bambina viziata, molto capricciosa e dispettosa, ma era anche una bambina molto graziosa. Per il re Sorapiss, rimasto vedovo, era l’unica ragione di vita. Il re giustificava quindi il comportamento della bambina dando la colpa di tutto alla sofferenza che la piccola provava per la mancanza della figura materna. Al compimento dell’ottavo anno di età, Misurina venne a conoscenza dell’esistenza di una fata che viveva sul Monte Cristallo e che possedeva uno specchio magico, il quale dava il potere di leggere i pensieri di chiunque vi si specchiasse. Misurina supplicò lungamente il padre affinché le procurasse lo specchio, che desiderava a ogni costo, finché Sorapiss cedette e l’accompagnò. La fata resistette a lungo, perché non voleva accontentare quella bimba capricciosa ma, di fronte alle lacrime di Sorapiss, finì per acconsentire, ponendo però una condizione, nella speranza che il re e sua figlia rinunciassero. La fata possedeva un bellissimo giardino ricco di fiori stupendi sul Monte Cristallo, ma l’eccesso di sole li appassiva prematuramente. Sicché chiese, in cambio dello specchio, che Sorapiss accettasse di essere trasformato in una montagna, che proteggesse con la propria ombra il giardino della fata. Il re acconsentì. Quando Misurina ricevette lo specchio e venne informata del patto, non si scompose, anzi, si mostrò entusiasta all’idea che suo padre, per renderla felice, diventasse una montagna, sulla quale lei avrebbe potuto correre e giocare. Ma in quello stesso istante, mentre Misurina contemplava lo specchio, Sorapiss cominciò a trasformarsi, gonfiandosi e cambiando colore: i capelli divennero alberi e le rughe crepacci. Misurina si accorse improvvisamente di trovarsi in alto, sulla montagna che era stata suo padre e, rivolgendo lo sguardo in basso, fu colta da un capogiro e precipitò nel vuoto. Il re Sorapiss, nei suoi ultimi istanti di vita, dovette così assistere impotente alla tragica morte di sua figlia, sicché dai suoi occhi ancora aperti sgorgarono così tante lacrime da formare due ruscelli, i quali si raccolsero a valle formando un immenso lago, che prese il nome di Misurina. Lo specchio, cadendo, si infranse tra le rocce e i frammenti furono trascinati a valle dai ruscelli di lacrime del re, dove ancora oggi danno riflessi multicolori e che rendono ancora oggi il Lago di Misurina un luogo unico al mondo.
Il Lago di Sorapis è uno dei luoghi più belli delle Dolomiti. Grandi e piccoli visitatori rimangono incantati davanti a questo lago dalle acque turchesi, adagiato a 1.900 m di quota. È una nota meta d'escursione soprattutto in estate, quando le temperature in quota divengono più miti.
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Lake Sorapis
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Il Lago di Sorapis è uno dei luoghi più belli delle Dolomiti. Grandi e piccoli visitatori rimangono incantati davanti a questo lago dalle acque turchesi, adagiato a 1.900 m di quota. È una nota meta d'escursione soprattutto in estate, quando le temperature in quota divengono più miti.

Altri posti da scoprire...

Il Monte Piana, o "Monte Piano" come viene chiamata la sua cima nord-est, costituisce una delle più attraenti mete delle Dolomiti grazie alla sua particolare conformazione ed alla sua posizione che offrono uno spettacolare panorama a 360 gradi verso le più belle montagne di Auronzo di Cadore e di Cortina d'Ampezzo - Tre Cime di Lavaredo, Paterno, Cadini di Misurina, Sorapiss, Cristallo, Croda Rossa ecc. - e verso il Lago di Misurina ai suoi piedi. Il Monte Piana è anche un luogo di memoria e storia delle tragiche e cruciali vicende del secolo scorso, teatro di uno dei più cruenti fronti di combattimento durante il primo conflitto mondiale: qui persero la vita più di 14.000 soldati. Ai nostri giorni rappresenta un'appassionante meta per coloro che vogliono visitare il Museo storico all'aperto della 1^ Guerra Mondiale, una delle più importanti testimonianze delle battaglie combattute tra queste montagne, costituito da numerose trincee, gallerie, postazioni militari ed altri reperti storici riportati alla luce e risistemati grazie all'opera dei volontari Amici delle Dolomiti , dell' Associazione Amici del Monte Piana e della Fondazione Monte Piana.
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Monte Piana
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Il Monte Piana, o "Monte Piano" come viene chiamata la sua cima nord-est, costituisce una delle più attraenti mete delle Dolomiti grazie alla sua particolare conformazione ed alla sua posizione che offrono uno spettacolare panorama a 360 gradi verso le più belle montagne di Auronzo di Cadore e di Cortina d'Ampezzo - Tre Cime di Lavaredo, Paterno, Cadini di Misurina, Sorapiss, Cristallo, Croda Rossa ecc. - e verso il Lago di Misurina ai suoi piedi. Il Monte Piana è anche un luogo di memoria e storia delle tragiche e cruciali vicende del secolo scorso, teatro di uno dei più cruenti fronti di combattimento durante il primo conflitto mondiale: qui persero la vita più di 14.000 soldati. Ai nostri giorni rappresenta un'appassionante meta per coloro che vogliono visitare il Museo storico all'aperto della 1^ Guerra Mondiale, una delle più importanti testimonianze delle battaglie combattute tra queste montagne, costituito da numerose trincee, gallerie, postazioni militari ed altri reperti storici riportati alla luce e risistemati grazie all'opera dei volontari Amici delle Dolomiti , dell' Associazione Amici del Monte Piana e della Fondazione Monte Piana.
Casera Razzo (1739 m) si trova nell’omonimo pianoro, nelle vicinanze della Val di Piova nel comune di Vigo di Cadore. Immersa in 203 ettari di pascoli verdeggianti destinati alla pastura del bestiame, gode di una splendida veduta sui monti circostanti, oltre ad essere un buon punto di partenza per gli amanti del trekking e della MTB. Dispone di un punto vendita ove è possibile acquistare e degustare prodotti tipici di malga e di un piccolo caseificio utilizzato per la lavorazione del latte. Accessibile in auto: da Belluno si segue verso Lozzo di Cadore e poi Vigo di Cadore e Laggio.
Casera Razzo
Casera Razzo (1739 m) si trova nell’omonimo pianoro, nelle vicinanze della Val di Piova nel comune di Vigo di Cadore. Immersa in 203 ettari di pascoli verdeggianti destinati alla pastura del bestiame, gode di una splendida veduta sui monti circostanti, oltre ad essere un buon punto di partenza per gli amanti del trekking e della MTB. Dispone di un punto vendita ove è possibile acquistare e degustare prodotti tipici di malga e di un piccolo caseificio utilizzato per la lavorazione del latte. Accessibile in auto: da Belluno si segue verso Lozzo di Cadore e poi Vigo di Cadore e Laggio.
Arroccata su un colle a quota 878 m, Pieve di Cadore è la naturale porta di entrata nel cuore delle Dolomiti Bellunesi e dista solamente un'ora e mezza da Venezia. Fulcro amministrativo e culturale del centro Cadore, vivace centro commerciale, Pieve è una cittadina conosciuta soprattutto per le sue ricchezze artistiche, storiche e letterarie. A Pieve non mancano le bellezze naturalistiche: numerosissime passeggiate più o meno impegnative, adatte a tutti i livelli di difficoltà, partono dalle frazioni di Pozzale, Tai, Nebbiù e Sottocastello. Ai camminatori più esperti e infaticabili il balcone di Vedorcia offre una visuale spettacolare, da togliere il fiato. Dalla cima del Monte Ricco, dove è situato un forte di guerra, è possibile ammirare il Lago Centro Cadore attorniato dagli Spalti di Toro e dalle Marmarole, imponenti e selvaggi massicci dolomitici. Pieve nasconde ricchezze storiche che si perdono nel tempo. Nella frazione di Pozzale sono stati scoperti resti di necropoli e di una capanna di epoca pre-romana (IV-II sec. a.C.). Nel sottosuolo del centro sono stati rinvenuti reperti del periodo I sec. a.c. - I sec. d.C., tra cui una statuina di Diana cacciatrice, alcune monete romane (tra le quali una di Costantino, 337 - 340 d.C.), una coppa di bronzo con dedica scritta in latino al dio Marte e alcuni cucchiai. Gli scavi presso il Municipio hanno portato alla luce un edificio romano e quelli effettuati davanti al Gran Caffè Tiziano hanno permesso di ritrovare un altare con iscrizione latina, un frammento osseo con iscrizione venetica e un pezzo di vaso in terracotta. Nella storia più recente, attorno al 1480, Pieve diede i natali a Tiziano Vecellio, il grande artista della pittura rinascimentale, che trascorse qui la sua infanzia. La sua casa, un ambiente ricco di storia e di ricordi, presenta angoli originali dell'epoca ed è tutt’oggi aperta al pubblico. Il monumento in bronzo di Antonio Dal Zotto del 1880 ricorda il pittore nella piazza a lui dedicata. Nel 1892 Josuè Carducci trascorse a Pieve un periodo di vacanza e nell'occasione compose l'ode Cadore. Nella piazza principale si trova il Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore con il MARC – Museo Archeologico Cadorino, dove vengono conservati i reperti archeologici ritrovati in Cadore ed esposti al pubblico. Il Centro Cadore si è distinto negli anni per la produzione e la vendita di occhiali. Il Museo dell’Occhiale, situato presso il Palazzo Cos.Mo, raccoglie circa quattromila pezzi che permettono di ricostruire la storia dell’occhiale, rendendo il museo unico nel suo genere.
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Pieve di Cadore
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Arroccata su un colle a quota 878 m, Pieve di Cadore è la naturale porta di entrata nel cuore delle Dolomiti Bellunesi e dista solamente un'ora e mezza da Venezia. Fulcro amministrativo e culturale del centro Cadore, vivace centro commerciale, Pieve è una cittadina conosciuta soprattutto per le sue ricchezze artistiche, storiche e letterarie. A Pieve non mancano le bellezze naturalistiche: numerosissime passeggiate più o meno impegnative, adatte a tutti i livelli di difficoltà, partono dalle frazioni di Pozzale, Tai, Nebbiù e Sottocastello. Ai camminatori più esperti e infaticabili il balcone di Vedorcia offre una visuale spettacolare, da togliere il fiato. Dalla cima del Monte Ricco, dove è situato un forte di guerra, è possibile ammirare il Lago Centro Cadore attorniato dagli Spalti di Toro e dalle Marmarole, imponenti e selvaggi massicci dolomitici. Pieve nasconde ricchezze storiche che si perdono nel tempo. Nella frazione di Pozzale sono stati scoperti resti di necropoli e di una capanna di epoca pre-romana (IV-II sec. a.C.). Nel sottosuolo del centro sono stati rinvenuti reperti del periodo I sec. a.c. - I sec. d.C., tra cui una statuina di Diana cacciatrice, alcune monete romane (tra le quali una di Costantino, 337 - 340 d.C.), una coppa di bronzo con dedica scritta in latino al dio Marte e alcuni cucchiai. Gli scavi presso il Municipio hanno portato alla luce un edificio romano e quelli effettuati davanti al Gran Caffè Tiziano hanno permesso di ritrovare un altare con iscrizione latina, un frammento osseo con iscrizione venetica e un pezzo di vaso in terracotta. Nella storia più recente, attorno al 1480, Pieve diede i natali a Tiziano Vecellio, il grande artista della pittura rinascimentale, che trascorse qui la sua infanzia. La sua casa, un ambiente ricco di storia e di ricordi, presenta angoli originali dell'epoca ed è tutt’oggi aperta al pubblico. Il monumento in bronzo di Antonio Dal Zotto del 1880 ricorda il pittore nella piazza a lui dedicata. Nel 1892 Josuè Carducci trascorse a Pieve un periodo di vacanza e nell'occasione compose l'ode Cadore. Nella piazza principale si trova il Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore con il MARC – Museo Archeologico Cadorino, dove vengono conservati i reperti archeologici ritrovati in Cadore ed esposti al pubblico. Il Centro Cadore si è distinto negli anni per la produzione e la vendita di occhiali. Il Museo dell’Occhiale, situato presso il Palazzo Cos.Mo, raccoglie circa quattromila pezzi che permettono di ricostruire la storia dell’occhiale, rendendo il museo unico nel suo genere.
L’abitato di Lozzo di Cadore è situato al centro della valle del Cadore, ai piedi delle Marmarole. Lozzo può a buon diritto essere definito come “Il paese dei mulini”: il Rio Rin, torrente che scorre a lato del paese, da sempre ne ha infatti rappresentato il fulcro vitale. La sua forza motrice ha consentito lo svilupparsi di numerose attività produttive: lungo il percorso della “Roggia dei Mulini” sono tuttora visibili diversi opifici utilizzati un tempo come mulini, fucine e segherie. Gli oggetti e le foto raccolti nel Museo della Latteria, allestito negli spazi dell’ex-latteria sociale, attiva tra il 1884 e il 1984, consentono di tramandare la conoscenza della procedura tradizionale per la lavorazione del formaggio, del burro e della ricotta. Lungo le vie e le passeggiate del paese sono invece installati i pannelli che costituiscono, nel loro insieme, il Museo Ladino Diffuso: vi sono descritte le principali attività rurali della cultura ladina. Il Palazzo Pellegrini, nel corso degli ultimi anni oggetto di importanti lavori di ristrutturazione e riqualificazione, ospita oggi una sala conferenze, la sede del GAL Alto Bellunese, della biblioteca comunale con Internet Point e del Centro Visitatori “La Roggia dei Mulini”. Oltre all’offerta di tipo storico e culturale, Lozzo presenta alcuni elementi di grande pregio naturalistico, come il Sentiero Botanico Tita Poa, un itinerario di circa un chilometro e mezzo che si sviluppa a nord dell’abitato e che consente di ammirare numerose specie vegetali autoctone. L’Altipiano di Pian dei Buoi è un gioiello paesaggistico e naturalistico: situato alle pendici delle Marmarole, è meta di numerosi escursionisti e ciclisti che da questa vera e propria terrazza panoramica possono ammirare alcune delle vette dolomitiche più belle, tra cui le Tre Cime di Lavaredo. Sul Pian dei Buoi sono inoltre ancora visibili numerosi manufatti della Grande Guerra, tra cui i Forti di Col Vidal.
Lozzo di Cadore
L’abitato di Lozzo di Cadore è situato al centro della valle del Cadore, ai piedi delle Marmarole. Lozzo può a buon diritto essere definito come “Il paese dei mulini”: il Rio Rin, torrente che scorre a lato del paese, da sempre ne ha infatti rappresentato il fulcro vitale. La sua forza motrice ha consentito lo svilupparsi di numerose attività produttive: lungo il percorso della “Roggia dei Mulini” sono tuttora visibili diversi opifici utilizzati un tempo come mulini, fucine e segherie. Gli oggetti e le foto raccolti nel Museo della Latteria, allestito negli spazi dell’ex-latteria sociale, attiva tra il 1884 e il 1984, consentono di tramandare la conoscenza della procedura tradizionale per la lavorazione del formaggio, del burro e della ricotta. Lungo le vie e le passeggiate del paese sono invece installati i pannelli che costituiscono, nel loro insieme, il Museo Ladino Diffuso: vi sono descritte le principali attività rurali della cultura ladina. Il Palazzo Pellegrini, nel corso degli ultimi anni oggetto di importanti lavori di ristrutturazione e riqualificazione, ospita oggi una sala conferenze, la sede del GAL Alto Bellunese, della biblioteca comunale con Internet Point e del Centro Visitatori “La Roggia dei Mulini”. Oltre all’offerta di tipo storico e culturale, Lozzo presenta alcuni elementi di grande pregio naturalistico, come il Sentiero Botanico Tita Poa, un itinerario di circa un chilometro e mezzo che si sviluppa a nord dell’abitato e che consente di ammirare numerose specie vegetali autoctone. L’Altipiano di Pian dei Buoi è un gioiello paesaggistico e naturalistico: situato alle pendici delle Marmarole, è meta di numerosi escursionisti e ciclisti che da questa vera e propria terrazza panoramica possono ammirare alcune delle vette dolomitiche più belle, tra cui le Tre Cime di Lavaredo. Sul Pian dei Buoi sono inoltre ancora visibili numerosi manufatti della Grande Guerra, tra cui i Forti di Col Vidal.
Lorenzago di Cadore è un caratteristico paese di montagna, ubicato a 880 metri s.l.m., disposto su un verdeggiante altopiano, circondato da prati fioriti e boschi fitti, e che sovrasta il lago di Centro Cadore e la confluenza della valle Mauria nel Piave. Il toponimo deriva dal latino “Laurentius” e la storia di questa località è strettamente connessa a quella del passo della Mauria, che collega il Veneto al Friuli e che fu il luogo della battaglia, nel 1848, tra i cadorini e gli austriaci. Inoltre il passo della Mauria è dominato dal monte Cridola, una delle vette più alte della zona cadorina, meta rinomata per gli alpinisti. Lorenzago di Cadore, che fu una meta turistica molto apprezzata anche da papa Giovanni Paolo II, è un comune formato da due paesi, quello di Villapiccola e quello di Villagrande, che offre al turista appassionato di arte, attrazioni di grande valore, come la chiesa parrocchiale del XVIII secolo, la casa dei Tremonti del XVI secolo e la chiesa della Madonna della Difesa.
Lorenzago di Cadore
Lorenzago di Cadore è un caratteristico paese di montagna, ubicato a 880 metri s.l.m., disposto su un verdeggiante altopiano, circondato da prati fioriti e boschi fitti, e che sovrasta il lago di Centro Cadore e la confluenza della valle Mauria nel Piave. Il toponimo deriva dal latino “Laurentius” e la storia di questa località è strettamente connessa a quella del passo della Mauria, che collega il Veneto al Friuli e che fu il luogo della battaglia, nel 1848, tra i cadorini e gli austriaci. Inoltre il passo della Mauria è dominato dal monte Cridola, una delle vette più alte della zona cadorina, meta rinomata per gli alpinisti. Lorenzago di Cadore, che fu una meta turistica molto apprezzata anche da papa Giovanni Paolo II, è un comune formato da due paesi, quello di Villapiccola e quello di Villagrande, che offre al turista appassionato di arte, attrazioni di grande valore, come la chiesa parrocchiale del XVIII secolo, la casa dei Tremonti del XVI secolo e la chiesa della Madonna della Difesa.
A Monte Agudo trovate l’attrattiva più divertente dell’estate, il Fun Bob: la rotaia su cui scendono gli slittini parte dalla stazione di arrivo della prima seggiovia, la Taiarezze-Malòn.
FunBob Auronzo
7 Via Pause
A Monte Agudo trovate l’attrattiva più divertente dell’estate, il Fun Bob: la rotaia su cui scendono gli slittini parte dalla stazione di arrivo della prima seggiovia, la Taiarezze-Malòn.

Il Cadore da gustare...

Gelateria storica, ottime E abbondanti coppe gelato e buonissimi aperitivi con spritz e tramezzini!
GELATERIA SERENELLA
19 Via Tommaso Da Rin
Gelateria storica, ottime E abbondanti coppe gelato e buonissimi aperitivi con spritz e tramezzini!
Ristorante raffinato con piatti tipici curati nel dettaglio e molto ricercati Prezzo medio
Ristorante Chalet La Rotonda
3 Via Val da Rin
Ristorante raffinato con piatti tipici curati nel dettaglio e molto ricercati Prezzo medio
Uno tra i miei posti preferiti; perfetto per sorseggiare uno spritz vista lago o per uscire in canoa o pedalò!
Bar Miralago
Località Miralago
Uno tra i miei posti preferiti; perfetto per sorseggiare uno spritz vista lago o per uscire in canoa o pedalò!
La miglior pizza di tutto il Cadore!!! Ideale anche per famiglie con bambini grazie all’enorme distesa di prato davanti al locale dove possono giocare in attesa della pizza.
Bar Alpino
70 Via S. Giovanni
La miglior pizza di tutto il Cadore!!! Ideale anche per famiglie con bambini grazie all’enorme distesa di prato davanti al locale dove possono giocare in attesa della pizza.
Bucintoro Auronzo
Via Zardus
Le migliori pizze mai mangiate e detto da una milanese drogata di pizze potete fidarvi! Da assaggiare assolutamente il marchio di fabbrica della Botte del Re: la pizza ciaspola!
La Nuova Botte Del Re
27 Via Nazionale
Le migliori pizze mai mangiate e detto da una milanese drogata di pizze potete fidarvi! Da assaggiare assolutamente il marchio di fabbrica della Botte del Re: la pizza ciaspola!

城市建議

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Dove la pace e il silenzio regnano!

A Pelos di Cadore si trovano due sentieri stupendi che costeggiano il fiume Piova e dove la pace e il silenzio regnano sovrani lasciando solo spazio al rumore dolce dell’acqua che scorre sul greto del fiume. Questi fantastici posti si trovano sul confine tra Pelos di Cadore e Lorenzago di Cadore il sentiero che porta fino a sopra Laggio di Cadore si trova prima del ponte verso Lorenzago mentre il sentiero che porta al fiume Piave si trova subito dopo il ponte. Oltre alle classiche passeggiate ci si può avventurare alla ricerca di funghi o mettere i piedi nel fiume nonostante l’acqua freddissim